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La pulizia…dalla “coscienza sporca”

Sono figlia di una generazione che ha abusato in modo improprio (senza rendersene conto) del boom consumistico che oggi è lo stesso che ci preoccupa e che (per fortuna) a molti ha fatto cambiar rotta, o se non altro venire qualche dubbio. Sono figlia di chi per profumare il bucato usava ettolitri di detersivo perchè così il bucato è profumatissimo sinonimo di pulitissimo; sono figlia di chi deve sgrassare, detergere, rimuovere, eliminare a tutti costi aggredendo tutto ciò che la spugna riesce a catturare in tempi brevi e con il massimo dei risultati. Sono figlia del bianco che più bianco non si può e se possibile il tutto in una sola passata e tutto deve brillare! La battaglia delle casalinghe è ancor più cruenta quanto maggiori sono le armi che detengono: dalla più banale e apparentemente innocente e delicata crema che ti fanno apparire migliore di un antirughe, agli acidi nascosti in involucri dai colori sgarganti che ti vogliono far passare come veri prodigi dell’igiene e della pulizia che però, non si sa come, curano delicatamente le superfici come fossero velluto. Il capitolo sarebbe troppo lungo per poter approndire molti aspetti che le multinazionali non ci vogliono far vedere, ma vi invito a leggere (se ne avete il tempo) ciò che è scritto nelle etichette a caratteri più che minuscoli per avere un’idea della “bomba” che avete tra le mani e che tra poco, come se non bastasse, respirerete pure.

La speranza è che una coscienza più attuale rispetto alle generazioni passate veda il porsi di alcune domande che precedono una gestualità quotidiana e apparentemente innoqua mentre ci si muove tra le mura domestiche; tuttavia se ci si facesse qualche scrupolo in più probabilmente qualche cosa, sensibilmente, potrebbe cambiare. Basterebbe pensare a quanto un insignificante gesto mostri tutto l’egoismo che c’è nell’utilizzare prodotti altamente tossici in casa. Ma dove va ogni residuo di questo gesto? Abbiamo ucciso un pò di fauna ittica, abbiamo inquinato qualche falda acquifera, abbiamo contaminato qualche coltura ecc ecc…tanto poi quel pesce che abbiamo avvelato lo ritroveremo nel nostro piatto, magari accompagnato da una bella e tenera insalatina al cromo esavalente. Ma intanto meno male che il nostro bagno è bello pulito! Inebriati dal profumo di candore che permea nella nostra casa non ci rendiamo conto che presto quella crema detergente o quella polvere mirabolante ce la stiamo per servire in tavola.

Ci si può sentire più leggeri pensando che  non siamo senz’altro noi a produrre i grandi disatri ambientali di cui ogni tanto si sente parlare,  ma volenti o nolenti in qualche modo ne facciamo parte e sarebbe bene pulire quindi con criterio la coscienza sporca.